Dalle motivazioni del troncone in abbreviato dell’operazione Petrol Mafie emergono gli accordi tra i clan Anello, Mancuso e Bonavota per le opere di sbancamento e la fornitura di cemento
Uno dei giudici a latere si è astenuta dopo l’invito del difensore dell’imputato in quanto ha già svolto le funzioni di gip nell’inchiesta Rinascita Scott. Sarà necessario individuare una nuova Corte di secondo grado per il boss di Limbadi
Il difensore Paride Scinica pronto a ricusare due componenti della Corte in quanto si sono già occupati in precedenti vesti del suo assistito. Gli imputati sono in totale 49
NOME | La misura ha riguardato l’intero capitale sociale di un’azienda per la produzione di calcestruzzo con sede a Maierato che avrebbe fornito il cemento per la costruzione di un supermercato e un resort a Pizzo. Il destinatario del provvedimento coinvolto nelle inchieste Imponimento e Petrol Mafie
Nel processo è confluita da Rinascita Scott anche la posizione di Luigi Mancuso. Condanna a un anno in primo grado per corruzione elettorale pure per l’ex presidente della Provincia Salvatore Solano. Sotto processo anche dipendenti dell’ente, ex consiglieri comunali, imprenditori ed esponenti dei Piscopisani
Contestate assoluzioni ma anche le determinazioni delle condanne o l’esclusione di aggravanti mafiose. Ecco tutti i nomi degli imputati per i quali la Distrettuale di Catanzaro chiede il giudizio di secondo grado
Pur in contrapposizione personale allo zio Luigi Mancuso, per il Tribunale di Vibo “Ciccio Tabacco” fa ancora parte del clan di Limbadi e avrebbe preso parte agli accordi illeciti con i fratelli D’Amico gestendo un distributore di benzina a Gioia Tauro
L’affare degli idrocarburi condotto sotto le direttive di “Zio Luigi”. Le rassicurazioni a Ciccio Tabacco («Non vengo a imbrogliare in casa Mbrogghja») e i milanesi che volevano entrare nel business
L’inchiesta ha portato alla luce gli accordi tra i clan Anello, Mancuso e Bonavota per le opere di sbancamento e la fornitura di cemento. I ruoli dell’architetto Tedesco e le ragioni della dura condanna nei suoi confronti
I giudici del Tribunale di Vibo depositano le motivazioni del verdetto con il quale nel dicembre scorso hanno chiuso in primo grado la storica inchiesta della Dda di Catanzaro. Per l'ex presidente della Provincia escluse le aggravanti mafiose ma provate «le pressioni illecite esercitate su alcuni consiglieri comunali nelle elezioni provinciali del 2018»
Nel processo Petrol Mafie il ruolo nella famiglia di “Tabacco”, i rapporti con il fratello Giuseppe e con altri vibonesi. Dall’omonimo fondatore del clan alla cava di Limbadi, dai lavori nel porto di Gioia Tauro sino alla sparatoria costata la vita al boss del Poro
L’istruttore tecnico dell’ente, addetto alla viabilità, in Tribunale quale testimone citato dalla Dda di Catanzaro finisce per essere richiamato più volte dal pm e dal presidente del Collegio nel corso della deposizione. Le dichiarazioni spontanee di Pino D’Amico offrono una versione differente rispetto a quella del teste
Le rivelazioni del collaboratore di giustizia nel corso del processo Petrol Mafie che si sta svolgendo dinanzi al Tribunale di Vibo. L’interesse per gli idrocarburi e la rete protettiva dell’irreperibilità del superboss di Limbadi
Le rivelazioni inedite del collaboratore di giustizia, che si è recato pure ai funerali quando è stato ucciso il braccio destro di Andrea Mantella, nel processo Petrol Mafie in corso a Vibo. Il legame con i Piscopisani e le visite in ospedale unitamente al cugino Giuseppe Pugliese Carchedi
Il collaboratore si è soffermato sui contrasti fra le varie famiglie della frazione di Vibo ed i legami con le altre consorterie. Dal presunto ruolo dei D’Amico alla figura di Ciccio D’Angelo, dal vecchio al nuovo locale di ‘ndrangheta sino al rapporto con i Mancuso
Deposizione del maresciallo del Ros Vincenzo Franco che rispondendo alle domande del pm della Dda Antonio De Bernardo ha ricostruito in aula la contestazione relativa ad una presunta turbativa d’asta. Ecco quanto emerso nel corso dell’udienza
Decisione del Tribunale di Vibo in attesa della pronuncia della Cassazione sul ricorso dei difensori che si oppongono alla dichiarazione di efficacia di tutta l’attività istruttoria sinora compiuta nei confronti dell’imputato