In occasione delle ultime elezioni regionali, in qualità di candidato con la lista “Occhiuto Presidente”, avrebbe stretto un accordo con i Pullano, legati alla cosca di 'ndrangheta degli Arena
Colpito il “tesoretto” di Pietro Paolo Portolesi, 54enne calabrese presunto affiliato alla 'ndrangheta e residente in provincia di Milano, già condannato per traffico di stupefacenti e associazione mafiosa
L'ex esponente Forza Italia era stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di reclusione perché, secondo l'accusa, sarebbe stato appoggiato dalla cosca Alvaro nelle elezioni politiche del 2018
Il tentato omicidio avvenuto il 25 luglio 2017 nel piazzale antistante il centro commerciale i "Portali" di Corigliano Rossano. Stamani quattro persone sono state arrestate
Il clan Mancuso avrebbe acquisito il controllo di note strutture turistico-alberghiere a Nicotera Marina tanto da condizionarne la gestione. Tra i fermati anche il padre del collaboratore Pasquale Megna e il fratello dei boss Pantaleone Mancuso (Scarpuni) e Giuseppe Mancuso (Bandera)
Al centro del progetto, la conoscenza del portale “Open data Aziende confiscate” per incentivare l’utilizzo dei dati ai fini di analisi, monitoraggio e supporto alle azioni volte alla restituzione al mercato legale delle realtà produttive sottratte alla criminalità
Al Liceo Vito Capialbi ne hanno discusso il sottosegretario Wanda Ferro, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, il prefetto e l’avvocato Pisani
L'ex parroco di Isola Capo Rizzuto venne arrestato nel 2017 nell'ambito dell'operazione Jonny che fece luce su presunte ingerenze della cosca Arena nella gestione del Centro di accoglienza migranti, gestito dalla Misericordia della quale il prete era uno dei dirigenti
Il provvedimento ha colpito il compendio aziendale di 4 società operanti nei settori ludico ed immobiliare, 11 fabbricati, 3 terreni e disponibilità finanziarie
Il procuratore Capomolla ricostruisce la ferocia dei due clan che si imponevano con violenza sulle imprese, costrette a pagare il pizzo: «Non risparmiavano nessuno»
La Direzione investigativa antimafia illustra interessi che riguardano quasi tutte le regioni d'Italia e coinvolgono oltre l'Europa anche altri tre continenti
Avrebbero svuotato società in crisi, girando parte dei soldi alle famiglie di boss e affiliati detenuti. E dalle carte spunta anche una vicenda di ricatti a sfondo sessuale
Società portate al fallimento dopo aver depauperato il patrimonio in danno dei creditori e interessi anche nell'emergenza Covid in Lombardia. Le indagini sono state condotte dalla Dda di Milano